L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha pubblicato a maggio 2025 il nuovo Rapporto 414/2025 dal titolo “Le emissioni di gas serra in Italia: obiettivi di riduzione e scenari emissivi”. Il documento offre una fotografia aggiornata dell’evoluzione emissiva del Paese, analizzando in dettaglio le dinamiche settoriali, il contesto normativo di riferimento e le proiezioni al 2030 e 2050, alla luce degli impegni nazionali e internazionali in materia climatica.

È possibile scaricare gratuitamente il rapporto 2025 di ISPRA: Le emissioni di gas serra in Italia: obiettivi di riduzione e scenari emissivi – Rapporto 414/2025

CONTESTO E OBIETTIVI CLIMATICI DELL’ITALIA

Il Rapporto ISPRA 414/2025, pubblicato il 7 maggio 2025, fornisce una valutazione tecnico-scientifica dell’andamento delle emissioni di gas serra in Italia, degli obiettivi di riduzione previsti a livello nazionale e comunitario e dei possibili scenari emissivi futuri.

L’Italia è chiamata a contribuire agli obiettivi europei di contrasto al cambiamento climatico, come delineato dal Green Deal e dal pacchetto legislativo Fit for 55. l’Unione Europea deve ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto al 1990, puntando alla neutralità climatica entro il 2050.
Nel contesto Effort Sharing, è previsto un target italiano di riduzione del -43,7% al 2030 rispetto ai livelli del 2005 per i settori non ETS (Emission Trading System), mentre per il settore LULUCF (Land Use, Land Use Change and Forestry: uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura) l’obiettivo 2030 è fissato a –35,8 MtCO₂eq.

ANDAMENTO STORICO DELLE EMISSIONI: 1990–2023

Secondo l’inventario nazionale predisposto da ISPRA, le emissioni totali di gas serra (al netto del settore LULUCF) in Italia sono diminuite del 26,4% tra il 1990 e il 2023. Tuttavia, tale riduzione è stata fortemente influenzata da fattori esogeni, come la crisi economica del 2008, e non sempre da misure strutturali di decarbonizzazione.

La flessione si è concentrata nei settori ETS, mentre nei settori Effort Sharing – in particolare trasporti e residenziale – le riduzioni sono risultate più contenute o addirittura stabili.

TENDENZE ATTUALI E SCOSTAMENTI DAGLI OBIETTIVI

Secondo lo scenario di riferimento elaborato da ISPRA, in Italia le politiche attuali (WM – With Measures) risultano insufficienti per il pieno raggiungimento dei target Effort Sharing: le proiezioni al 2030 mostrano uno scostamento significativo rispetto al livello di riduzione richiesto. Anche considerando lo scenario con politiche aggiuntive (WAM – With Additional Measures), che include le misure del PNIEC aggiornato, il gap residuo rispetto agli obiettivi resta rilevante. Questo indica che saranno necessarie ulteriori misure di mitigazione, anche a livello regionale e locale.

ANALISI SETTORIALE: I RISULTATI

Il settore dei trasporti rappresenta il principale ostacolo alla decarbonizzazione nei settori Effort Sharing. Le emissioni in Italia sono aumentate del 6.7% dal 1990 al 2023, con una lieve ripresa post-COVID. Le politiche attuali non sono sufficienti a garantire la transizione verso una mobilità a basse emissioni. Lo scenario WAM prevede una leggera discesa delle emissioni, ma non in linea con i target.

Il comparto residenziale ha mostrato andamenti altalenanti. Nonostante l’introduzione di incentivi come il Superbonus 110%, le emissioni da riscaldamento domestico sono ancora elevate. È necessario un massiccio programma di riqualificazione energetica degli edifici e l’elettrificazione dei consumi termici.

Il settore agricolo contribuisce a circa l’8.4% delle emissioni totali nel 2023 registra un calo delle emissioni di gas serra pari a -15.6% dal 1990. In tale settore le emissioni sono prevalentemente attribuibili a metano e protossido di azoto, gas serra con elevato potenziale di riscaldamento globale. Le emissioni sono difficilmente comprimibili con le sole tecnologie attuali. Servono strategie integrate su fertilizzanti, gestione degli effluenti zootecnici e uso del suolo.

In controtendenza, il settore LULUCF (uso del suolo e silvicoltura) registra performance molto positive: secondo lo scenario di riferimento, l’Italia ha già raggiunto nel 2025 la neutralità climatica prevista e nel 2030 dovrebbe arrivare a –42,8 MtCO₂eq, superando l’obiettivo fissato di –35,8 MtCO₂eq. Ciò è dovuto alla stabilità della copertura forestale e all’evoluzione naturale delle aree marginali.

SFIDE E PROSPETTIVE

Il Rapporto ISPRA 2025 conferma la complessità della transizione ecologica in Italia. Nonostante alcuni risultati positivi (es. settore LULUCF), le politiche esistenti non bastano per colmare il gap verso gli obiettivi del 2030. La sfida principale riguarda l’implementazione, in particolare:

  • miglioramento dell’efficacia delle misure PNIEC
  • decarbonizzazione dei trasporti e del settore civile
  • governance multilivello e coinvolgimento territoriale.

Occorrono politiche più incisive e coerenti con il principio di “ambizione crescente” previsto dall’Accordo di Parigi.

LA STRATEGIA ISPRA: STRUMENTO SCIENTIFICO PER IL DECISORE PUBBLICO

Il rapporto ISPRA rappresenta uno strumento tecnico-scientifico fondamentale per i decisori pubblici, offrendo una base di dati aggiornata per progettare interventi mirati. L’auspicio è che il documento stimoli l’adozione di misure più ambiziose e coerenti con il traguardo della neutralità climatica, anche attraverso il rafforzamento della pianificazione energetica, il sostegno all’efficienza e la promozione delle energie rinnovabili.

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L’articolo LE EMISSIONI DI GAS SERRA IN ITALIA: IL RAPPORTO ISPRA 414/2025 proviene da Vega Engineering.

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Autore: Barbara Ruzza

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