La situazione delle morti sul lavoro in Italia nel primo trimestre del 2025 evidenzia una drammatica crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: 210 le vittime complessive, con un aumento del +9,9% rispetto al 2024. A marzo 2024, infatti, erano 191.
I dati forniti dall’Inail, ed elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, parlano di 150 decessi in occasione di lavoro e 60 in itinere.
LE REGIONI PIÙ A RISCHIO SECONDO LA ZONIZZAZIONE A COLORI DELL’ITALIA
In testa per numero assoluto di vittime in occasione di lavoro troviamo Lombardia (26 decessi), seguita da Campania (14), Veneto (13), Piemonte e Toscana (11).
La zonizzazione del rischio infortunistico evidenzia sei regioni in zona rossa, ossia con un’incidenza superiore del 25% rispetto alla media nazionale (6,3 morti per milione di occupati): Basilicata, Trentino-Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise e Campania. In zona arancione: Puglia, Calabria, Sicilia, Toscana e Liguria. In zona gialla: Piemonte, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. In zona bianca: Marche, Lazio, Emilia-Romagna, Sardegna e Valle d’Aosta.
I SETTORI PIÙ COLPITI E IL GIORNO PIÙ LETALE
A fine marzo 2025, i settori con più decessi in occasione di lavoro sono Attività Manifatturiere e Costruzioni (entrambi con 21 vittime), seguiti da Trasporti e Magazzinaggio (18) e Commercio (14). Il lunedì risulta il giorno con il maggior numero di decessi (22,0%), seguito dal martedì (21,3%) e dal venerdì (18,7%).
CHI RISCHIA DI PIÙ? ANZIANI, GIOVANI E STRANIERI
L’incidenza di mortalità è massima tra i lavoratori over 65 (16,6 morti/milione di occupati), seguiti dalla fascia 55-64 anni (10,3) e da quella 15-24 anni (7,0). In termini assoluti, la fascia 55-64 anni è la più colpita in occasione di lavoro (55 decessi su 150).
I lavoratori stranieri hanno un’incidenza più che doppia rispetto agli italiani: 11,9 morti ogni milione di occupati, contro 5,6. In termini assoluti, sono 30 le vittime di origine straniera su 150 totali in occasione di lavoro.
LE DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio complessive registrano una leggera flessione rispetto al 2024: -1,6% (da 145.130 nel 2024 a 142.843 nel 2025).
Tra le fasce di età, quella 45-54 anni registra il maggior numero di denunce (29.745, pari al 20,8% sul totale).
Il maggior numero di denunce totali di infortunio arriva dai seguenti settori:
- Attività Manifatturiere: 15.158
- Sanità: 8.122
- Costruzioni: 7.525
- Trasporto e Magazzinaggio: 7.062
- Commercio: 6.958
CONSULTA I DATI COMPLETI
Per accedere ai dati completi sugli infortuni sul lavoro aggiornati al 31/03/2025 e scaricare gratuitamente tutti i report dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente di Vega, clicca qui: VEDI I REPORT SICUREZZA SUL LAVORO
L’articolo MORTI SUL LAVORO: SONO GIÀ 210 LE VITTIME NEL 2025 proviene da Vega Engineering.
Autore: Barbara Ruzza
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