Sono 101 le vittime in occasione di lavoro nei primi due mesi del 2025, 10 in più rispetto al primo bimestre del 2024, con un incremento del +11%, che diventa +16% se si considerano anche gli incidenti mortali in itinere, per un totale di 138 decessi.

È questo il bilancio elaborato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, che continua a monitorare l’andamento del fenomeno infortunistico nel Paese con dati elaborati sulla base delle denunce INAIL.

Nonostante il calo complessivo delle denunce, l’incremento dei decessi in occasione di lavoro nel primo bimestre 2025 evidenzia una tendenza preoccupante. Il fenomeno continua a colpire con maggiore frequenza i lavoratori più anziani e quelli stranieri, e si concentra nei settori storicamente più a rischio.

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LOMBARDIA E VENETO IN TESTA PER NUMERO ASSOLUTO DI DECESSI

La Lombardia si conferma maglia nera con 17 morti in occasione di lavoro, seguita da Veneto (11), Puglia (9), Toscana, Lazio e Piemonte (tutte con 8 decessi), Campania, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna (6), Umbria (5), Liguria (4), Basilicata, Abruzzo e Calabria (3), Sicilia (2), Marche e Sardegna (1).

Tra le regioni in zona rossa per incidenza, ovvero con valori superiori del 25% rispetto alla media nazionale (pari a 4,2 morti per milione di occupati), ci sono Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Puglia, Liguria, Abruzzo e Calabria. In zona arancione: Veneto, Toscana e Piemonte. In zona gialla: Lombardia, Campania e Lazio. In zona bianca: Emilia-Romagna, Sardegna, Marche, Sicilia.

In Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Molise non si sono registrate vittime tra gennaio e febbraio 2025.

ULTRASESSANTACINQUENNI E LAVORATORI TRA 55 E 64 ANNI I PIÙ ESPOSTI

Sono i lavoratori più esperti a pagare il prezzo più alto: l’incidenza di mortalità più elevata si registra nella fascia over 65 (7,7), seguita dai lavoratori con età compresa tra 55 e 64 anni (7,1). Proprio quest’ultima rappresenta anche la fascia con il maggior numero assoluto di vittime sul lavoro: 38 su 101.

RISCHIO PIÙ CHE DOPPIO PER I LAVORATORI STRANIERI

Il divario di rischio tra lavoratori italiani e stranieri continua a essere significativo: l’incidenza tra gli stranieri è pari a 8,4 morti per milione di occupati, oltre il doppio rispetto ai lavoratori italiani (3,7). A febbraio 2025 gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 21 su 101.

I SETTORI PIÙ COLPITI: MANIFATTURIERO, TRASPORTI E COSTRUZIONI

A fine febbraio 2025, i settori con il maggior numero di vittime in occasione di lavoro risultano:

  • Attività manifatturiere: 12 morti
  • Trasporti e magazzinaggio: 12 morti
  • Costruzioni: 11 morti
  • Commercio: 7 morti

DENUNCE DI INFORTUNIO IN LIEVE CALO (-3,4%)

Le denunce di infortunio complessive (mortali e non) passano da 92.711 a 89.556, registrando una riduzione del 3,4% rispetto al primo bimestre 2024. Il settore con il maggior numero di denunce totali è quello delle Attività Manifatturiere (9.324), seguito da Sanità (5.191), Costruzioni (4.528), Trasporto e Magazzinaggio (4.435) e Commercio (4.366).

L’articolo MORTI SUL LAVORO: +16% NEL PRIMO BIMESTRE 2025 proviene da Vega Engineering.

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Autore: Barbara Ruzza

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