Il Correttivo del Codice Appalti è ufficialmente entrato in vigore, introducendo nuove regole su equo compenso, obbligo di BIM per lavori superiori a 2 milioni di euro, clausole di revisione prezzi e modifiche al principio di rotazione negli affidamenti diretti.
Il Correttivo del Codice Appalti introduce nuove regole su equo compenso, obbligo BIM, revisione prezzi e rotazione negli affidamenti diretti.
Con il Correttivo Appalti, il Codice del 2023 è stato aggiornato in seguito ad un’analisi approfondita dell’andamento dei contratti pubblici, con l’obiettivo di garantire chiarezza normativa e una maggiore tutela per professionisti e imprese.
Equo compenso
Dopo un lungo confronto tra professionisti, imprese e istituzioni, è stato stabilito che la Legge 49/2023 sull’equo compenso non trova applicazione nei contratti pubblici. Il nuovo testo introduce una disciplina specifica per garantire un equo compenso a chi partecipa alle gare della Pubblica Amministrazione.
Per i contratti sotto i 140mila euro, affidabili direttamente senza consultazione di altri operatori, la PA può ridurre i compensi fino al 20%, garantendo almeno l’80% del valore stabilito. Per quelli superiori, le Stazioni Appaltanti devono calcolare i corrispettivi usando il Decreto Parametri e valutare le offerte con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’importo base è fisso per il 65%, mentre il restante 35% può essere soggetto a ribasso.
Obbligo di BIM
Dal 1° gennaio 2025 diventa obbligatorio l’uso del Building Information Modeling (BIM) per la progettazione e realizzazione di lavori di nuova costruzione e interventi su edifici esistenti con un valore pari o superiore a 2 milioni di euro.
Inizialmente, l’obbligo del BIM avrebbe riguardato gare di importo superiore a 1 milione di euro. Per gli edifici vincolati come beni culturali, l’obbligo scatterà solo per importi superiori a 5,5 milioni di euro, evitando sovrapposizioni normative che avrebbero potuto bloccare numerose gare pubbliche.
Varianti in corso d’opera
Il Correttivo Appalti chiarisce le circostanze imprevedibili che giustificano modifiche ai progetti in corso d’opera:
- Nuove disposizioni normative;
- Eventi straordinari come calamità naturali o cause di forza maggiore imprevedibili;
- Problemi tecnici non prevedibili, come difficoltà geologiche o idriche.
Non sono invece considerate varianti legittime l’uso di nuovi materiali o tecnologie migliorative, né gli adeguamenti tecnici richiesti dal direttore dei lavori che non alterano il progetto o i costi previsti.
Attestazione SOA
Le imprese potranno ottenere l’attestazione SOA solo dimostrando l’esecuzione diretta dei lavori svolti. Non sarà più possibile ottenere questa qualificazione attraverso le opere eseguite dai subappaltatori.
Revisione dei prezzi
Le clausole di revisione prezzi vengono modificate per adeguarsi a fluttuazioni di mercato significative.
- Negli appalti di lavori, la revisione scatta con variazioni oltre il 3% del valore complessivo, coprendo il 90% della quota eccedente.
- Negli appalti di servizi, la soglia è del 5%, con una copertura pari all’80% della quota eccedente.
Principio di rotazione negli affidamenti diretti
Il Correttivo Appalti introduce la possibilità di derogare al principio di rotazione negli affidamenti diretti. In casi motivati, l’operatore uscente può essere reinvitato o confermato come affidatario diretto, previa verifica della qualità del lavoro svolto e della struttura del mercato, nel caso in cui non vi siano alternative valide.
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Autore: Mauro Melis
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