Tra gennaio e agosto 2024, l’Italia ha registrato 680 infortuni sul lavoro, di cui 507 avvenuti in occasione di lavoro e 173 durante il tragitto casa-lavoro (in itinere). Il confronto con lo stesso periodo del 2023 evidenzia un aumento del 3,5% nei decessi totali, pari a 23 vittime in più. Considerando solo i decessi in occasione di lavoro, l’incremento è stato del 1,4%, con un passaggio da 500 a 507 vittime.

L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering ha analizzato i dati infortunistici forniti dall’INAIL, rivelando che la media mensile di decessi sul lavoro è stata di 85. L’aumento più significativo riguarda i decessi in itinere, cresciuti del 10,2% (da 157 a 173). Anche i decessi avvenuti durante l’attività lavorativa sono aumentati, passando da 500 a 507 (+1,4%).

DISTRIBUZIONE REGIONALE DEGLI INFORTUNI

La Lombardia si conferma al primo posto per numero di vittime sul lavoro con 86 casi, seguita da Emilia-Romagna (54), Lazio (52), Campania (43), Sicilia (41), Veneto (32), Piemonte e Puglia (31), Toscana (30), Trentino-Alto Adige (18), Calabria e Sardegna (15), Umbria (13), Abruzzo (10), Liguria e Friuli-Venezia Giulia (9), Marche (7), Basilicata (5), Molise e Valle d’Aosta (3).

Guardando all’incidenza degli infortuni mortali, ossia il numero di lavoratori deceduti in occasione di lavoro in una data regione ogni milione di occupati presenti nella stessa, in zona rossa a fine agosto 2024 con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 21,5 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) troviamo: Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Molise e Calabria. In zona arancione (incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale): Emilia Romagna, Sardegna, Basilicata, Campania, Puglia e Lazio. In zona gialla (incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale): Abruzzo, Lombardia, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. In zona bianca (incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale): Veneto, Liguria e Marche.

ANALISI PER SETTORE ECONOMICO

Il settore delle Costruzioni rimane il più colpito con 92 decessi, seguito dalle Attività Manifatturiere (60), Trasporti e Magazzinaggio (53) e Commercio (35).

Le denunce di infortunio sono state maggiori nel settore manifatturiero, con quasi 46.000 casi, seguito dalle Costruzioni (24.024) e dalla Sanità (23.857).

INCIDENZA PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ

Al 31 agosto 2024, le denunce di infortunio per le lavoratrici sono state 136.229, mentre quelle degli uomini 250.325.

Gli infortuni hanno colpito maggiormente i lavoratori italiani (256.696 denunce), mentre 67.495 denunce riguardano lavoratori stranieri.

La fascia d’età più a rischio è quella tra i 45 e i 54 anni (con 86.030 denunce totali), mentre i decessi in occasione di lavoro sono più frequenti tra i 55 e i 64 anni (175 vittime su un totale di 507).

CONSULTA I DATI COMPLETI

Per accedere ai dati completi sugli infortuni sul lavoro aggiornati al 31 agosto 2024 e scaricare gratuitamente tutti i report dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente di Vega, clicca qui.


L’articolo INFORTUNI SUL LAVORO IN ITALIA: CRESCITA DEL 3,5% NEL PERIODO GENNAIO-AGOSTO 2024 RISPETTO AL 2023 proviene da Vega Engineering.

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Autore: Vega Engineering

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