La movimentazione dei pazienti ospedalizzati è un’attività particolare il cui rischio non può essere valutato con le norme che vengono normalmente utilizzate per la valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi (MMC) è costituito dal Titolo VI e dall’allegato XXXIII del D.Lgs. 81/08.
Il metodo che viene utilizzato per tali attività è il MAPO (Movimentazione e Assistenza dei Pazienti Ospedalizzati) che permette di valutare il livello di rischio degli operatori che movimentano pazienti ospedalizzati non collaboranti o parzialmente collaboranti.
CHE COS’È IL METODO MAPO?
Il Metodo MAPO è un approccio strategico che mira a garantire la sicurezza e il benessere dei pazienti durante le procedure di movimentazione e trasferimento all’interno di un contesto ospedaliero. Questo metodo è progettato per essere un protocollo completo che coinvolge diverse fasi, che di seguito illustriamo, per migliorare l’efficienza degli operatori sanitari e ridurre al minimo il rischio di incidenti durante queste attività delicate.
1. Analisi del Contesto
La fase iniziale del Metodo MAPO si concentra sull’analisi del contesto ospedaliero. Ciò implica una valutazione dettagliata degli ambienti e delle condizioni in cui avvengono le movimentazioni dei pazienti. Questa analisi fornisce una panoramica completa delle sfide e delle opportunità presenti, consentendo di adattare il metodo alle specifiche esigenze dell’ambiente ospedaliero.
2. Valutazione dei Pazienti
Un aspetto critico del Metodo MAPO è la valutazione dei pazienti stessi. Questa fase coinvolge la valutazione delle condizioni fisiche e delle capacità di movimento di ciascun paziente. Ogni piano di movimentazione dovrebbe essere personalizzato in base alle esigenze specifiche del paziente, garantendo un approccio personalizzato e sicuro.
3. Formazione del Personale
La competenza del personale sanitario è essenziale per il successo del Metodo MAPO. La formazione del personale è una componente chiave, garantendo che gli operatori sanitari siano a conoscenza delle migliori pratiche nella movimentazione dei pazienti, compresi i dispositivi e le tecniche appropriate per ridurre al minimo il rischio di lesioni, sia per il paziente che per l’operatore.
4. Utilizzo di Dispositivi di Supporto
Il Metodo MAPO prevede l’utilizzo di dispositivi di supporto ergonomici e sicuri per agevolare la movimentazione dei pazienti. Questi dispositivi possono includere sollevatori, barelle specializzate e cinture di sollevamento. L’obiettivo è ridurre lo sforzo fisico degli operatori sanitari, garantendo al contempo la massima sicurezza per il paziente.
5. Monitoraggio Continuo e Miglioramento
La fase finale del Metodo MAPO consiste nel monitoraggio continuo delle procedure di movimentazione e nel perseguire un ciclo di miglioramento continuo. Raccogliendo feedback, analizzando incidenti (se presenti) e adattando costantemente le pratiche, le istituzioni sanitarie possono garantire che il Metodo MAPO sia sempre all’avanguardia in termini di sicurezza e efficienza.
CONCLUSIONE
In conclusione, il Metodo MAPO rappresenta un approccio completo alla movimentazione assistita dei pazienti ospedalizzati, mettendo al centro la sicurezza e il benessere di pazienti e operatori sanitari. Implementare questo metodo richiede un impegno costante verso la formazione, l’adattabilità e il miglioramento continuo, garantendo un ambiente ospedaliero più sicuro e accogliente.
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Vega Engineering mette a disposizione un modulo per la valutazione del rischio durante le fasi di Movimentazione e Assistenza dei Pazienti Ospedalizzati.
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Autore: Vega Engineering
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